In questi ultimi tempi non si parla d’altro: l’aumento delle bollette energetiche che fa tremare le aziende e le famiglie. Secondo gli esperti infatti i costi, già molto alti, si quadruplicheranno nei prossimi mesi invernali.
Da cosa dipendono questi aumenti vertiginosi? Le cause sono tante e le analizziamo nei successivi paragrafi.
Pandemia e guerra: le principali cause che hanno determinato l’aumento dei prezzi energetici
Il Coronavirus, che continua a circolare anche se risulta meno letale rispetto all’inizio della pandemia, è stato il principio di tutto e ha scombussolato completamente il mercato dell’energia.
Nel corso della pandemia il lockdown ha rallentato, se non bloccato del tutto in alcuni casi, molte attività e quindi c’è stata una minore richiesta di energia. Con la fine del lockdown e la ripresa di tutte le attività, è naturalmente aumentata la domanda di elettricità che, come insegnano le regole spietate del mercato, ha causato un aumento dei prezzi. Più elettricità serve per la ripresa e più viene fatta pagare, poiché non se ne può fare a meno.
Una volta che le attività erano avviate nuovamente e sembrava che si stava faticosamente ritornando alla normalità, ecco irrompere la guerra tra Russia e Ucraina. La Russia rappresenta in Europa, compresa l’Italia, il principale fornitore di gas, una delle principali fonti per produrre corrente elettrica. La guerra ha fatto impennare notevolmente i costi e sicuramente non c’è da attendersi un atteggiamento più “morbido” di Putin considerando lo scarso feeling, per usare un eufemismo, che c’è in questo momento storico con l’Occidente.
Aumento bolletta elettrica: gli altri fattori
Benché il binomio pandemia-guerra sia stato devastante, ci sono anche altri fattori che hanno causato l’impennata dei prezzi.
Il 2021 è stato un anno molto freddo, quindi c’è stato un consumo massiccio delle riserve di gas che gli Stati avevano conservato per i periodi di maggiore richiesta. Per rifornire nuovamente le riserve di gas è aumentata la domanda e con essa i costi.
Si è verificata un’altra congiuntura poco favorevole nel 2021: la scarsa presenza di vento, quindi gli impianti eolici presenti soprattutto nei paesi del Nord Europa hanno prodotto meno elettricità.
Da considerare poi che la Francia è uno dei principali fornitori di energia elettrica per l’Italia, prodotta con il nucleare. Il paese transalpino ha però dovuto spegnere alcune centrali per urgenti interventi di manutenzione, quindi dai “cugini” francesi è arrivata meno energia di quanto sperato.
Infine la transizione ecologica voluta dall’UE ha imposto costi maggiori alle centrali elettriche, spingendo molti paesi a preferire il gas al carbone. C’è stata quindi una notevole domanda di gas che ha determinato l’aumento dei prezzi.
Soluzioni
Quali sono le soluzioni percorribili? L’investimento nelle energie rinnovabili è sicuramente uno step auspicabile e necessario nell’ottica della transizione energetica.
Sia per ridurre i costi in bolletta, ma anche per limitare l’impatto ambientale sul nostro pianeta sempre più claudicante, è necessario utilizzare energie green e pulite.
Si stanno inoltre creando impianti elettrici che funzionano in sinergia con impianti ad energie rinnovabili, favorendo ulteriormente la transizione energetica.
Un altro step fondamentale è la riduzione degli sprechi di energia, che passa da buone abitudini ma anche dalla manutenzione continua degli impianti di riscaldamento per ridurre gli sprechi energetici.
Anche aumentare l’efficienza energetica del proprio immobile con interventi mirati è un’ottima soluzione per ottimizzare l’energia a disposizione riducendo sprechi e dispersioni energetiche.
Il quadro può apparire decisamente confusionario per gli investitori, i quali non sanno se è preferibile investire o attendere.
Per sciogliere questo dubbio basta seguire i nostri percorsi formativi tenuti da professionisti esperti nel trading, che sapranno spiegarti come si muove il mercato in base agli eventi geopolitici e come sfruttare le oscillazioni di prezzi per investire in energia elettrica.