Negli ultimi tempi abbiamo assistito ad un aumento generale del prezzo dei metalli, che però non è stato uniforme e che anzi è stato caratterizzato da molte incongruenze e oscillazioni. In alcuni casi si è infatti registrato addirittura un calo del prezzo di alcuni metalli, ma questo non necessariamente rappresenta un bene.
Nei seguenti paragrafi analizziamo quali sono le cause principali che hanno determinato l’aumento dei prezzi dei metalli e come sta reagendo il mondo dinanzi a due grandi catastrofi: la pandemia da Covid-19 e la guerra tra Russia e Ucraina che hanno avuto un impatto devastante anche a livello economico e finanziario per tutto il mondo.
Perché sono aumentati i prezzi dei metalli?
Per comprendere il perché dell’aumento dei prezzi dei metalli bisogna fare un salto nel tempo di circa due anni, quando la pandemia ha iniziato a diffondersi in modo preoccupante in tutto il mondo con tutte le conseguenze negative che ne sono scaturite.
La pandemia ha bloccato molte attività che sono state ferme per diversi mesi. Con la ripresa di tutte le attività, prima parziale e poi totale, c’è stata una massiccia richiesta dei metalli. Come impone il mercato quando c’è una domanda così elevata il prezzo sale, poiché evidentemente non si può fare a meno del prodotto richiesto.
Le banche centrali hanno inoltre immesso una straordinaria liquidità per contrastare lo spettro della recessione e anche questo fattore ha fatto impennare i prezzi, secondo le spietate e ciniche leggi del mercato.
Un ruolo fondamentale lo ha chiaramente giocato la guerra russo-ucraina, che ha fatto schizzare alle stelle il prezzo dell’elettricità necessaria per il reperimento, la lavorazione e la produzione dei metalli, che a loro volta costano molto di più.
Gli effetti sui principali settori commerciali
L’aumento dei prezzi dei metalli ha avuto un effetto domino su tutti gli altri settori industriali, che ovviamente ne hanno risentito pesantemente costringendo i governi ad intervenire attivamente.
Tra i settori più colpiti c’è quello dell’edilizia, che ha dovuto fare i conti con i rincari poderosi dei metalli necessari per la costruzione di case, edifici e abitazioni. Molti cantieri hanno rischiato di fermarsi e solo l’intervento degli stati ha parzialmente sistemato la situazione.
Questo aumento ha colpito al cuore anche settori come quello meccanico e manifatturiero, che hanno visto aumentare considerevolmente i costi di trasporto.
C’è poi un altro problema da segnalare che riguarda tutti i settori industriali e commerciali, vale a dire il profondo squilibrio che sta vivendo il mercato dei metalli. Da una parte c’è una domanda in costante crescita e dall’altra un’offerta che non riesce a soddisfarla. Ecco perché si teme che questa situazione possa perdurare a lungo e si fa fatica a trovare una soluzione efficace.
Il ribasso dei metalli non ferrosi
In questo mercato così schizofrenico c’è da segnalare un’anomalia tutt’altro che secondaria: il ribasso dei metalli non ferrosi come rame, nichel, alluminio, zinco, piombo e stagno.
Il ribasso delle quotazioni di questi metalli evidenzia uno scenario macro-economico preoccupante, poiché il loro utilizzo massiccio nei più importanti settori manifatturieri è un ottimo indicatore per analizzare il trend dei mercati.
Dopo l’impennata dei prezzi di questi metalli all’inizio della guerra, c’è stato un forte ribasso nonostante l’aumento del petrolio e del gas a causa della recessione che avanza in USA e nell’UE e che sta arrivando anche in Cina. L’abbassamento dei prezzi è quindi figlia dell’inflazione, che sta generando una diminuzione del potere d’acquisto della moneta.
L’investitore chiaramente si sente frastornato e in un mercato così nevrotico è davvero difficile capire dove indirizzare i propri investimenti. Ecco perché faresti bene a seguire i nostri video-corsi, che ti aggiornano continuamente sull’andamento dei mercati e ti danno utili dritte per investire in metallo in modo consapevole e responsabile.
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