Ho appena finito di leggere un libro che mi è piaciuto molto. Un noir, ambientato a Bologna. L’ho preso in regalo in una biblioteca, anche se la copertina ed il genere non mi ispiravano. Ho deciso di portarlo con me quando mi preparavo a partire per le Canarie. Sentivo già la mancanza di Bologna, sede della mia università, e pensavo che col passare del tempo la nostalgia si sarebbe acuita. Così, ho creduto che leggendo quel libro, avrei colmato quel vuoto. L’ho divorato in pochi giorni.
Il protagonista della storia, Andrea, è un conducente di autobus che, tra un turno e l’altro, passa il suo tempo ai tavolini di un piccolo bar di quartiere, sempre con le carte in mano…
Andrea ha accumulato debiti con tutti, anche con un grosso e furioso meccanico, il quale si è fatto carico di raccogliere i debiti che Andrea ha seminato in giro perdendo al gioco. Ovunque andasse, Andrea temeva di incontrarlo. Aveva imparato a guidare tenendo sempre d’occhio lo specchio retrovisore interno del suo autobus, cosicché, se l'avesse visto salire da dietro, avrebbe fatto in tempo a scappare dalla porta anteriore.
Ora, siccome questo non è un blog di critica letteraria, vi dico cosa c’entra Andrea.
La storia di Andrea è più che realistica. Quello che Andrea vive nel libro, il timore di incontrare creditori impazienti di riscuotere quello che, giustamente, spetta loro, può capitare ad ognuno di noi, senza che le carte c’entrino per forza.
Il debito è sempre in agguato se non si fa un uso consapevole del denaro a disposizione.
Il gioco è un vizio che può far sprofondare la situazione molto rapidamente, ma esistono abitudini che sono comunque pericolose, proprio perché la perdita non è così vertiginosa e spesso si fa fatica a capire che la situazione sta sfuggendo al controllo.
Per esempio, spendere o investire una somma senza pensare a quanto inciderà sulle nostre finanze; comprare qualcosa che non ci si può permettere, magari pagandola a rate, senza valutare che una rata mensile può essere un fardello importante in certi mesi; utilizzare la carta di credito in maniera inconsapevole, pensando che sia un pozzo senza fondo… E, in generale, confidare troppo nella fortuna, dimenticandosi degli imprevisti.
Certo, sbagliare è umano, e tutti hanno il diritto di concedersi un lusso, una vacanza, una borsa costosa.
Ma se poi si persevera nello sbaglio, se quella vacanza, quel lusso, quella borsa costosa arrivano in un momento delicato per le nostre finanze, è quasi certo che, presto o tardi, ci ritroveremo a:
– rinunciare ai lussi, innanzitutto;
– rinunciare all'ordinario, come l'iscrizione dei figli in piscina, la palestra, la pizza con gli amici;
– chiedere un prestito ad amici e parenti, o peggio, alle banche, e divenire ossessionati dallo spettro delle scadenze e dai tassi di interesse;
– pagare in ritardo le rate mensili della macchina e del mutuo, le bollette, l’assicurazione, fino ad arrivare all’abbonamento di internet e tv;
– pagare tutto a rate, pensando di farci un favore, sommando alle già sostanziose spese mensili un’altra spesa.
E alla fine, non proprio di punto in bianco (anche se a noi sembrerà così), ci ritroveremo a sfuggire ai nostri creditori, rifiutando richieste di incontri, telefonate, luoghi e situazioni che prima erano abituali e che ora sono assolutamente da evitare.
Eppure, c’è un modo semplice per rimediare agli errori, alle scelte avventate e alle mosse azzardate: si chiama risparmio.
Il risparmio, come il libro che ho letto, può colmare un vuoto: quando il debito è in agguato, quando siamo a corto di denaro, quando ci manca qualcosa per essere felici, il risparmio è lì, pronto a salvarci. Anche qualora, sulla nostra strada, ci capitasse di incontrare “meccanici furiosi”.
Parlerò del risparmio in un altro articolo.
Nel frattempo, tenetevi lontani dai debiti.
di Annamaria Cardinali
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