Stai pensando di investire in soia? L'indagine di USDA (United States Department of Agriculture, in pratica il dipartimento dell’agricoltura statunitense) eseguita su coltivatori statunitensi il mese scorso, ha rivelato l'intenzione di piantare 81.493 mila ettari di soia nel corso del 2014.
Si tratta di un notevole incremento rispetto allo scorso anno, addirittura superiore al picco raggiunto nel 2009, che si credeva difficilmente superabile.
Tali previsioni riguardano in linea di massima tutti gli stati americani produttori di soia, ad eccezione del Missouri. Gli incrementi più importanti sono stati registrati nel Minnesota, Nebraska e North Dakota.
La volontà di incrementare la semina di soia, in alcune zone a scapito del grano, riflette la forte domanda mondiale, e soprattutto i prezzi elevati che tale commodity presenta rispetto ad altre colture, in particolare al mais.
Del resto, il compito dei mercati è proprio quello di orientare le decisioni di semina per i coltivatori, in modo da indirizzarli verso una coltura che possa massimizzare i profitti.
Si tratta tuttavia di considerazioni tutt’altro che semplici da formulare, e che presentano un elevato grado di rischio.
Investire in soia: i rischi
Prevedere quella che sarà la richiesta delle varie colture per l’anno a venire, e quindi i costi e i rendimenti che ne deriveranno, è un processo che implica parecchie variabili, alcune delle quali assolutamente imponderabili.
Una di queste è la produzione nel resto del mondo, così come le tensioni politiche ed economiche (si veda la situazione Ucraina, al di fuori di qualsiasi previsione).
Come logico dedurre, obiettivo dell’USDA rimane quello di garantire prezzi ragionevoli sia per i produttori che per i consumatori, così come stoccaggio di scorte sufficienti per il consumo interno.
A tal proposito, USDA stima un consumo di soia e semi di soia prossimo a 3,36 miliardi di bushel, grosso modo in linea con quello che fu il consumo del 2009, come si diceva annata eccezionale. Soia Uno Sguardo al Futuro Si tratta di numeri importanti, che si scontrano con i prezzi elevati e con l’aumento della produzione previsto per i paesi non USA.
Del resto, lo stesso consumo mondiale di soia per l’anno in corso si prevede da record, per una quota prossima a 9.884 miliardi di bushel, che rappresenta addirittura il 40 per cento in più rispetto a quello consumato 10 anni fa.
Investimento nella soia: prezzi e consumi
Gran parte della crescita del consumo mondiale si è verificato in Cina, in crescita del 130 per cento in 10 anni. Naturalmente è impensabile che il consumo della soia in Cina possa continuare a crescere con questi ritmi, tuttavia ad oggi non si rilevano cenni di flessione.
Gli Stati Uniti dovrebbero mantenere anche per il futuro una quota importante di esportazioni verso la Cina. A mantenere elevati i consumi della soia dovrebbero poi concorrere sia l’aumento dei prezzi del bestiame, sia l’aumento della produzione di biodiesel.
Prezzi più ragionevoli invece per la soia sudamericana, la cui produzione negli ultimi anni è costantemente in crescita. Ciò porterebbe a pensare a una maggiore importazione, a scapito della richiesta di prodotto locale.
E tu che ne pensi di quello che sta accadendo riguardo alla Soia nel mondo?
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